Chiesa di San Giovanni Battista in Denore

Alcune nozioni storiche a cura dell‘arch. Cristiano Ferrari.

Il complesso parrocchiale di San Giovanni Battista si trova a Denore, frazione di Ferrara. Il toponimo deriva dal vocabolo dall’onore, in riferimento alla vittoria in una battaglia dei ferraresi sui ravennati il 14 maggio 696. A questa battaglia è legata la devozione per una immagine della Madonna venerata nella chiesa del paese. Il paese ha antiche origini e viene menzionato negli Statuti Ferraresi del 1287. Al 1314 si fa risalire la presenza di un Oratorio, fatto ricostruire nel 1617 da Don Antonio Crivelli. La nuova chiesa venne elevata a Parrocchia nel 1620 e Don Antonio Crivelli ne divenne Arciprete. Nell’aprile dell’anno 1790, il Cardinale Mattei, Arcivescovo di Ferrara, posò la prima pietra della nuova chiesa che sorse, per iniziativa di Don Antonio Scacerni, su disegno e sotto la direzione del celebre architetto Antonio Foschini. Il percorso di attribuzione dell’edificio al Foschini è attualmente oggetto di ricerche storiche e documentali. Lo stile della chiesa di Denore, barocco ad unica navata con altari nei lati e campanile esterno, conferma il classico modo di progettare dell’architetto.

Il busto della Madonna, presente nella vecchia chiesa, fu trasportato nella nuova e collocato in una nicchia dell’altare di sagrestia, espressamente innalzato in adempimento alle disposizioni di Don Carlo Natali. Venne costruita, sempre per iniziativa di Don Antonio Scacerni, la vasta canonica, mentre la torre delle campane venne distrutta quando iniziarono i lavori. Ai lati della chiesa, inoltre, vennero costruite la casa del campanaro e del predicatore. Nel 1854, con denari spontaneamente offerti e raccolti, vennero erette due splendide gradinate che conducono ai piedi del trono di Maria e la cappella fu rivestita di preziosi e fulgenti marmi, tanto da essere citata nei documenti quale “capolavoro d’arte”. I documenti testimoniano che, nel 1882, il tetto della chiesa subì delle riparazioni e che, nell’anno seguente, vennero effettuate decorazioni interne all’edificio, su richiesta dell’Arciprete Don Abele Callegari.

Egli inoltre ordinò diversi lavori ad ornamento del Pulpito e decorazioni delle pareti interne della chiesa nell’anno 1887. L’arciprete Don Abele Callegari, nel 1893, commissionò all’Ingegner Ludovico Cottica di Copparo la progettazione del  campanile, che avrebbe dovuto relazionarsi armoniosamente alla chiesa esistente con un’estetica elegante, snella in tutte le sue parti, pur salvaguardando le esigenze di robustezza della costruzione. Il campanile, ultimato, venne inaugurato il 10 ottobre 1893, come annunciato sulla Gazzetta ferrarese dell’8 ottobre. L’ orologio, che caratterizza la facciata a nord, venne installato solo qualche anno dopo, nel 1897. Nell’estate del 1939, la croce del campanile, caduta nel 1914 per un difetto di costruzione, ritornò a dominare sulla maestosa torre campanaria. Nello stesso anno venne ultimato anche il pavimento di battuto alla veneziana in chiesa, gettato sopra il vecchio, ormai in condizioni. La chiesa cambiò aspetto nell’anno 1942 quando iniziarono i lavori per il rinnovo delle decorazioni del soffitto, ultimate il 25 luglio. Le precedenti decorazioni risalivano al 1885, come risulta dalle iscrizioni poste in fondo alla chiesa. L’opera di rinnovo delle decorazioni fu affidata al decoratore Daniele Campanati di Ferrara. Il coro e il presbiterio furono solamente rinfrescati, mentre tutto il corpo della chiesa e le tre cappelle subirono diverse modifiche. Ultimata la chiesa, fu realizzata nel 1944 la decorazione della sagrestia, sempre ad opera del Campanati.

Per l’inaugurazione dell’organo in chiesa venne celebrato un concerto il 5 ottobre 1947.

È ad opera del geom. Celestino Benini di Ferruccio nel 1948 il rilievo totale del fabbricato parrocchiale, in seguito ai numerosi danni subiti durante la liberazione di Ferrara dai Tedeschi. Tutti i lavori vennero eseguiti con materiali di recupero. Nell’anno 1965, nella canonica, venne costruito un piccolo magazzino sotto le finestre della sagrestia delle dimensioni di 7×2,50 ml, con tetto in eternit, finestre e grondaie. È del successivo anno, usufruendo della parete laterale ovest della chiesa,  la realizzazione di una sala parrocchiale della dimensione di 9×5 m, ove poter tenere corsi, conferenze, raduni di fedeli. Nel 1967, vennero eseguiti lavori in canonica, dotando sei stanze di termosifone, realizzando il pavimento in piastrelle di ceramica e aprendo due finestre nuove nel locale cucina e una porta interna nello studio.

Nel 1968, l’architetto Don Angelo Raule disegnò l’altare per il presbiterio, realizzato insieme alla fonte battesimale. Nel 1969, Don Mario Lanfranchi commissionò lavori per la sistemazione della parte superiore del campanile, oltre alla sistemazione di due stanze ad uso ambulatoriale nel lato della canonica. Nel mese di agosto del 1971, vennero dotati di servizi igienici l’unità immobiliare adibita ad ufficio di collocamento e l’unità immobiliare tenuta dal sig. Veronesi dott. Bruno in aderenza alla canonica.

Dal Catasto Carafa del 1770 la Chiesa di Denore risulta orientata verso est-ovest, probabilmente con ingresso posto a occidente per poter permettere ai fedeli di pregare verso levante, come tradizione della comunità cristiana. Sull’ala sud invece, addossata alla Chiesa, sorgeva la Canonica.

Nella planimetria catastale dei primi anni dell’Ottocento, invece, l’immagine del Complesso Parrocchiale di Denore risulta totalmente differente: la chiesa di San Giovanni Battista cambia orientamento disponendosi a nord-sud, affacciandosi  su un ampio piazzale di arrivo dalla strada alberata di ingresso. Questa soluzione rimarrà immutata dal 1790, anno di costruzione per iniziativa di Don Antonio Scacerni e sotto la direzione del celebre architetto Antonio Foschini, fino ad oggi. Collegata alla chiesa, sull’ala orientale, vi è la Canonica, con disposizione planimetrica ad L, mentre nell’ala occidentale è presente l’edificio che ospita il Ministero Pastorale costruito successivamente (1966). Costruiti sempre tra gli anni 1965 e 1966 e di proprietà della chiesa sono anche il magazzino ad uso agricolo  a sud e tre gabbiotti di ridotte dimensioni ad ovest collegati al campanile, che si eleva accanto alla chiesa (1893). Lo stile della chiesa è di tipo barocco, la tipologia costruttiva è a pianta ad unica navata con altari nelle quattro cappelle laterali.  L’aula liturgica ha dimensioni di circa 33,00 ml di lunghezza per 16,00 ml di larghezza, con 14,00 ml di altezza nella parte più alta della calotta. La volta di copertura della navata centrale è una calotta di forma ovale con struttura centinata in legno e cannucciato. Le cappelle laterali sono invece caratterizzate da un sistema di chiusura a volte a botte.

La chiesa è ricca di decorazioni ed è caratterizzata da paraste di ordine composito che sorreggono una cornice che corre lungo il perimetro della navata centrale e sormonta le due ali laterali, ove sono presenti le cappelle. L’altare maggiore, dove viene celebrata la cerimonia liturgica, è posto ad un livello più elevato rispetto al piano della chiesa, al centro del presbiterio su gradoni. L’area presbiterale ha dimensioni di 6,60 ml di lunghezza e 7,90 ml di larghezza, con una struttura di copertura di volta a botte unghiata con due finestre. L’accesso al presbiterio avviene tramite un arco a tutto sesto. Ai lati dell’altare maggiore in marmo, vi sono due cantorie, di cui una ospita l’organo. Dietro al presbiterio, vi è l’abside di chiusura dell’aula liturgica. Centralmente, al piano superiore, affiancato lateralmente da due finestre, vi è l’altare dove è presente il bassorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna a mezzo busto con Bambino, opera che risale al XVI secolo. Trovandosi ad un livello superiore rispetto al piano della chiesa, si decise in passato di realizzare due scale laterali ricurve per portare i fedeli direttamente ai piedi della Madonna. Questa soluzione però venne sostituita successivamente con quella odierna, che consiste nella realizzazione di una balconata nell’area absidale con accesso da sinistra attraverso la scala presente nella sagrestia e da destra tramite la scala nel disimpegno del Ministero Pastorale. Questa soluzione costituisce un vero e proprio percorso per i fedeli. Nel 1968, l’architetto Don Angelo Raule disegnò l’altare per il presbiterio, poi realizzato insieme alla fonte battesimale e la quinta che chiude l’area presbiteriale, occludendo la vista dell’abside.

La chiesa presenta tre portali d’ingresso, di cui quello centrale risulta più alto e ampio di quelli laterali. Le paraste di ordine dorico inquadrano la facciata che termina nella parte superiore con un grosso timpano.  A fianco al corpo della chiesa è presente l’elevato e snello campanile, caratterizzato da una pianta perfettamente quadrata di 3,00 ml per lato.  Il campanile è costituito da una muratura a mattoni faccia vista e ha un’altezza di quasi 40 ml fino alla guglia, dove è installata la croce.  Esso è provvisto al suo interno di quattro solai con scale in legno per raggiungere il piano ospitante le campane.  Addossato alla chiesa, sulla facciata occidentale, vi è l’edificio che ospita il Ministero Pastorale, realizzato nel 1958, costituito da due piani fuori terra in mattoni faccia vista. L’ingresso di tale edificio è ubicato a occidente tra la chiesa e il campanile. Tra la sala e l’aula liturgica della chiesa vi è il vano della vecchia sacrestia in cui si trova la scala che porta al piano superiore, dove sono presenti le due stanze per le attività del Ministero Pastorale. L’edificio della canonica si presenta in muratura a faccia vista, ma originariamente era intonacato. Esso è costituito da una parte centrale di prima costruzione, cui successivamente sono stati aggiunti, ai lati, degli ambienti, a occidente la sacrestia e a oriente un edificio a pianta longitudinale a servizio della canonica. Questi interventi hanno portato alla forma planimetrica a c del complesso parrocchiale, come si evince dal cessato catasto del 1830.

Durante i lavori di ripristino strutturale dell’edificio di culto si sta applicando il protocollo di sostenibilità ambientale GBC-HB, progetto registrato, in applicazione dell’enciclica di Papa Francesco, “Laudato Si’


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