UNA CATTEDRALE DA RISCOPRIRE

Come tutti sapete, a malincuore ma per forza maggiore, abbiamo dovuto chiudere la Cattedrale di Ferrara nel mese di dicembre del 2018 per effettuare dei lavori intensivi sugli 8 pilastri principali dell’edificio.
Durante questo lungo intervento, necessario per consolidare staticamente i pilastri principali, che erano sofferenti a causa della loro snellezza, del peso delle sovrastrutture di copertura e delle ferite lasciate dal terremoto del 20 maggio 2012, abbiamo scoperto la presenza di alcuni capitelli che risalgono al primo impianto del massimo tempio cittadino.

La “ristrutturazione” della Cattedrale nella prima metà del Settecento, realizzata su di un edificio a pianta basilicale romanica, ci ha restituito una Cattedrale vestita in stile “barocco”, anche se non completamente: le cinque navate originarie sono diventate tre e dei capitelli, che sostenevano il matroneo, si era purtroppo persa ogni memoria.

Lo stupefacente ritrovamento di questi bellissimi elementi medioevali, che nei secoli si sono conservati alla perfezione sotto strati di intonaco pittorico e mattoni in foglio, ci ha, inevitabilmente, fatto riprogrammare l’esecuzione dei lavori interni all’edificio. Attualmente siamo impegnati per restituire i pilastri e i loro preziosissimi doni artistici, alla vista di chi entrerà in Cattedrale per tornare a pregare ai piedi della Madonna delle Grazie o anche solo per curiosità.

Il 10 dicembre 2021 sono stati completati gli interventi di consolidamento statico degli 8 pilastri principali. I lavori proseguono con il ripristino ed il restauro dell’apparato decorativo, ma il termine previsto per ritornare a vedere la Cattedrale libera dai ponteggi sarà ancora lungo.

La contingenza del COVID, che inizialmente ha imposto di sospendere i lavori, e le odierne problematiche economiche legate ad un eccezionale aumento dei prezzi delle materie prime, non ci hanno assolutamente scoraggiato, ma continuano a tenere viva in noi la possibilità di vedere quanto prima – anche solo parzialmente – una riapertura del luogo più amato dai Ferraresi nel quale riconoscere la propria identità di fedeli e di cittadini.

I cantieri che sono proseguiti in altre chiese del nostro territorio, non hanno comunque visto diminuire l’attenzione verso la Cattedrale ma anzi, ci hanno spronato a trovare nuove forme di conoscenza e di divulgazione del lavoro strutturale e di restauro che oggi si sta approntando in essa.

L’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio ha ricevuto un contributo notevole da parte della Fondazione Magnoni-Trotti e del Lascito Niccolini, grazie al quale si potrà presto completare il restauro di due pilastri e dei relativi capitelli, così da rendere visivamente conto di quanto altro sforzo economico e non solo, serva per restituire un rinnovato edificio di culto ai cittadini ferraresi e a tutti i fedeli.


 

Chiesa di San Giovanni Battista in Denore

Alcune nozioni storiche a cura dell‘arch. Cristiano Ferrari.

Il complesso parrocchiale di San Giovanni Battista si trova a Denore, frazione di Ferrara. Il toponimo deriva dal vocabolo dall’onore, in riferimento alla vittoria in una battaglia dei ferraresi sui ravennati il 14 maggio 696. A questa battaglia è legata la devozione per una immagine della Madonna venerata nella chiesa del paese. Il paese ha antiche origini e viene menzionato negli Statuti Ferraresi del 1287. Al 1314 si fa risalire la presenza di un Oratorio, fatto ricostruire nel 1617 da Don Antonio Crivelli. La nuova chiesa venne elevata a Parrocchia nel 1620 e Don Antonio Crivelli ne divenne Arciprete. Nell’aprile dell’anno 1790, il Cardinale Mattei, Arcivescovo di Ferrara, posò la prima pietra della nuova chiesa che sorse, per iniziativa di Don Antonio Scacerni, su disegno e sotto la direzione del celebre architetto Antonio Foschini. Il percorso di attribuzione dell’edificio al Foschini è attualmente oggetto di ricerche storiche e documentali. Lo stile della chiesa di Denore, barocco ad unica navata con altari nei lati e campanile esterno, conferma il classico modo di progettare dell’architetto.

Il busto della Madonna, presente nella vecchia chiesa, fu trasportato nella nuova e collocato in una nicchia dell’altare di sagrestia, espressamente innalzato in adempimento alle disposizioni di Don Carlo Natali. Venne costruita, sempre per iniziativa di Don Antonio Scacerni, la vasta canonica, mentre la torre delle campane venne distrutta quando iniziarono i lavori. Ai lati della chiesa, inoltre, vennero costruite la casa del campanaro e del predicatore. Nel 1854, con denari spontaneamente offerti e raccolti, vennero erette due splendide gradinate che conducono ai piedi del trono di Maria e la cappella fu rivestita di preziosi e fulgenti marmi, tanto da essere citata nei documenti quale “capolavoro d’arte”. I documenti testimoniano che, nel 1882, il tetto della chiesa subì delle riparazioni e che, nell’anno seguente, vennero effettuate decorazioni interne all’edificio, su richiesta dell’Arciprete Don Abele Callegari.

Egli inoltre ordinò diversi lavori ad ornamento del Pulpito e decorazioni delle pareti interne della chiesa nell’anno 1887. L’arciprete Don Abele Callegari, nel 1893, commissionò all’Ingegner Ludovico Cottica di Copparo la progettazione del  campanile, che avrebbe dovuto relazionarsi armoniosamente alla chiesa esistente con un’estetica elegante, snella in tutte le sue parti, pur salvaguardando le esigenze di robustezza della costruzione. Il campanile, ultimato, venne inaugurato il 10 ottobre 1893, come annunciato sulla Gazzetta ferrarese dell’8 ottobre. L’ orologio, che caratterizza la facciata a nord, venne installato solo qualche anno dopo, nel 1897. Nell’estate del 1939, la croce del campanile, caduta nel 1914 per un difetto di costruzione, ritornò a dominare sulla maestosa torre campanaria. Nello stesso anno venne ultimato anche il pavimento di battuto alla veneziana in chiesa, gettato sopra il vecchio, ormai in condizioni. La chiesa cambiò aspetto nell’anno 1942 quando iniziarono i lavori per il rinnovo delle decorazioni del soffitto, ultimate il 25 luglio. Le precedenti decorazioni risalivano al 1885, come risulta dalle iscrizioni poste in fondo alla chiesa. L’opera di rinnovo delle decorazioni fu affidata al decoratore Daniele Campanati di Ferrara. Il coro e il presbiterio furono solamente rinfrescati, mentre tutto il corpo della chiesa e le tre cappelle subirono diverse modifiche. Ultimata la chiesa, fu realizzata nel 1944 la decorazione della sagrestia, sempre ad opera del Campanati.

Per l’inaugurazione dell’organo in chiesa venne celebrato un concerto il 5 ottobre 1947.

È ad opera del geom. Celestino Benini di Ferruccio nel 1948 il rilievo totale del fabbricato parrocchiale, in seguito ai numerosi danni subiti durante la liberazione di Ferrara dai Tedeschi. Tutti i lavori vennero eseguiti con materiali di recupero. Nell’anno 1965, nella canonica, venne costruito un piccolo magazzino sotto le finestre della sagrestia delle dimensioni di 7×2,50 ml, con tetto in eternit, finestre e grondaie. È del successivo anno, usufruendo della parete laterale ovest della chiesa,  la realizzazione di una sala parrocchiale della dimensione di 9×5 m, ove poter tenere corsi, conferenze, raduni di fedeli. Nel 1967, vennero eseguiti lavori in canonica, dotando sei stanze di termosifone, realizzando il pavimento in piastrelle di ceramica e aprendo due finestre nuove nel locale cucina e una porta interna nello studio.

Nel 1968, l’architetto Don Angelo Raule disegnò l’altare per il presbiterio, realizzato insieme alla fonte battesimale. Nel 1969, Don Mario Lanfranchi commissionò lavori per la sistemazione della parte superiore del campanile, oltre alla sistemazione di due stanze ad uso ambulatoriale nel lato della canonica. Nel mese di agosto del 1971, vennero dotati di servizi igienici l’unità immobiliare adibita ad ufficio di collocamento e l’unità immobiliare tenuta dal sig. Veronesi dott. Bruno in aderenza alla canonica.

Dal Catasto Carafa del 1770 la Chiesa di Denore risulta orientata verso est-ovest, probabilmente con ingresso posto a occidente per poter permettere ai fedeli di pregare verso levante, come tradizione della comunità cristiana. Sull’ala sud invece, addossata alla Chiesa, sorgeva la Canonica.

Nella planimetria catastale dei primi anni dell’Ottocento, invece, l’immagine del Complesso Parrocchiale di Denore risulta totalmente differente: la chiesa di San Giovanni Battista cambia orientamento disponendosi a nord-sud, affacciandosi  su un ampio piazzale di arrivo dalla strada alberata di ingresso. Questa soluzione rimarrà immutata dal 1790, anno di costruzione per iniziativa di Don Antonio Scacerni e sotto la direzione del celebre architetto Antonio Foschini, fino ad oggi. Collegata alla chiesa, sull’ala orientale, vi è la Canonica, con disposizione planimetrica ad L, mentre nell’ala occidentale è presente l’edificio che ospita il Ministero Pastorale costruito successivamente (1966). Costruiti sempre tra gli anni 1965 e 1966 e di proprietà della chiesa sono anche il magazzino ad uso agricolo  a sud e tre gabbiotti di ridotte dimensioni ad ovest collegati al campanile, che si eleva accanto alla chiesa (1893). Lo stile della chiesa è di tipo barocco, la tipologia costruttiva è a pianta ad unica navata con altari nelle quattro cappelle laterali.  L’aula liturgica ha dimensioni di circa 33,00 ml di lunghezza per 16,00 ml di larghezza, con 14,00 ml di altezza nella parte più alta della calotta. La volta di copertura della navata centrale è una calotta di forma ovale con struttura centinata in legno e cannucciato. Le cappelle laterali sono invece caratterizzate da un sistema di chiusura a volte a botte.

La chiesa è ricca di decorazioni ed è caratterizzata da paraste di ordine composito che sorreggono una cornice che corre lungo il perimetro della navata centrale e sormonta le due ali laterali, ove sono presenti le cappelle. L’altare maggiore, dove viene celebrata la cerimonia liturgica, è posto ad un livello più elevato rispetto al piano della chiesa, al centro del presbiterio su gradoni. L’area presbiterale ha dimensioni di 6,60 ml di lunghezza e 7,90 ml di larghezza, con una struttura di copertura di volta a botte unghiata con due finestre. L’accesso al presbiterio avviene tramite un arco a tutto sesto. Ai lati dell’altare maggiore in marmo, vi sono due cantorie, di cui una ospita l’organo. Dietro al presbiterio, vi è l’abside di chiusura dell’aula liturgica. Centralmente, al piano superiore, affiancato lateralmente da due finestre, vi è l’altare dove è presente il bassorilievo in terracotta policroma raffigurante la Madonna a mezzo busto con Bambino, opera che risale al XVI secolo. Trovandosi ad un livello superiore rispetto al piano della chiesa, si decise in passato di realizzare due scale laterali ricurve per portare i fedeli direttamente ai piedi della Madonna. Questa soluzione però venne sostituita successivamente con quella odierna, che consiste nella realizzazione di una balconata nell’area absidale con accesso da sinistra attraverso la scala presente nella sagrestia e da destra tramite la scala nel disimpegno del Ministero Pastorale. Questa soluzione costituisce un vero e proprio percorso per i fedeli. Nel 1968, l’architetto Don Angelo Raule disegnò l’altare per il presbiterio, poi realizzato insieme alla fonte battesimale e la quinta che chiude l’area presbiteriale, occludendo la vista dell’abside.

La chiesa presenta tre portali d’ingresso, di cui quello centrale risulta più alto e ampio di quelli laterali. Le paraste di ordine dorico inquadrano la facciata che termina nella parte superiore con un grosso timpano.  A fianco al corpo della chiesa è presente l’elevato e snello campanile, caratterizzato da una pianta perfettamente quadrata di 3,00 ml per lato.  Il campanile è costituito da una muratura a mattoni faccia vista e ha un’altezza di quasi 40 ml fino alla guglia, dove è installata la croce.  Esso è provvisto al suo interno di quattro solai con scale in legno per raggiungere il piano ospitante le campane.  Addossato alla chiesa, sulla facciata occidentale, vi è l’edificio che ospita il Ministero Pastorale, realizzato nel 1958, costituito da due piani fuori terra in mattoni faccia vista. L’ingresso di tale edificio è ubicato a occidente tra la chiesa e il campanile. Tra la sala e l’aula liturgica della chiesa vi è il vano della vecchia sacrestia in cui si trova la scala che porta al piano superiore, dove sono presenti le due stanze per le attività del Ministero Pastorale. L’edificio della canonica si presenta in muratura a faccia vista, ma originariamente era intonacato. Esso è costituito da una parte centrale di prima costruzione, cui successivamente sono stati aggiunti, ai lati, degli ambienti, a occidente la sacrestia e a oriente un edificio a pianta longitudinale a servizio della canonica. Questi interventi hanno portato alla forma planimetrica a c del complesso parrocchiale, come si evince dal cessato catasto del 1830.

Durante i lavori di ripristino strutturale dell’edificio di culto si sta applicando il protocollo di sostenibilità ambientale GBC-HB, progetto registrato, in applicazione dell’enciclica di Papa Francesco, “Laudato Si’


VISTE FOTOGRAFICHE

Comunicato stampa chiusura Cattedrale

Il 21 febbraio presso la Basilica Cattedrale di San Giorgio è stato effettuato un sopralluogo con tecnici e funzionari del Comune di Ferrara, della Regione (Agenzia della Ricostruzione e Servizio Sismico Geologico), della Soprintendenza e del Segretariato Regionale MIBACT oltre ad alcuni rappresentanti del Capitolo della Cattedrale.
Da ormai sette anni l’Arcidiocesi trova in loro un sostegno e un contributo fattivo per la ricostruzione post sisma degli edifici di culto. Da più di un mese sono iniziati i lavori di ripristino strutturale della Cattedrale.
Per poter proseguire in modo più celere e garantire la sicurezza delle persone – fedeli e turisti – che ogni giorno lo frequentano, si dovrà procedere alla chiusura del massimo tempio cittadino dal 4 marzo fino al termine dei lavori.
Saranno mesi di interventi intensivi sui pilastri interni per studiare, lavorare in maniera mirata e rafforzare la struttura della Cattedrale rendendola così più sicura e quindi fruibile da tutti.
Lo stato di avanzamento dei lavori verrà pubblicato periodicamente sui siti web dell’Arcidiocesi in collaborazione con la ditta “Leonardo” che si è aggiudicata l’appalto.
Comprendiamo l’impatto sulla città, sulla vita spirituale e non ultimo sul turismo che la chiusura di questo monumento tra i simboli di Ferrara nel mondo può causare, ma è necessario intervenire in modo celere e quindi più efficace, proprio per restituire nel più breve tempo possibile la Cattedrale al suo popolo.
Le SS. Messe feriali e domenicali, con i medesimi orari della Cattedrale, saranno celebrate temporaneamente nella Chiesa di Santo Stefano mentre i Pontificali del Vescovo saranno celebrati nella Chiesa di San Francesco.